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Con l’arrivo dei mesi autunnali la Sezione Liturgica ha ripreso la completa operatività. Accanto al quotidiano servizio prestato nella Basilica di San Pietro, i Soci hanno offerto la loro opera di accoglienza in occasione di diversi eventi e celebrazioni che si sono svolti sia all’interno della Città del Vaticano sia in varie Basiliche e chiese della città di Roma. Come da tradizione oramai consolidata nel corso degli anni un nutrito gruppo di soci si sono ritrovati, nel pomeriggio dello scorso 4 ottobre, presso la chiesa di San Francesco a Ripa Grande in Trastevere, in occasione della processione che si svolge per la festa di S. Francesco. Questa monumentale chiesa barocca fu la sede del primo convento francescano a Roma, dove soggiornò San Francesco d’Assisi nel 1209 quando venne in visita dal Papa. Sopra la sagrestia, tutt’oggi, si conserva la cella dove egli dimorò. Il mese di ottobre si è poi concluso con il servizio svolto nella Basilica di San Pietro nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre per la veglia di preghiera che Papa Francesco ha presieduto in occasione della giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza per la pace in Terra Santa e nel mondo intero. Una giornata della quale anche il Cardinale Vicario Angelo De Donatis aveva sottolineato l’importanza invitando a partecipare a questo momento anche le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane e gli appartenenti ad altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo. Il Santo Padre nella breve omelia tra la recita del Santo Rosario e l’adorazione eucaristica ha sottolineato l’importanza in “quest’ora buia” di mettere al centro il Re della Pace, Gesù Cristo, invocando nuovamente l’intercessione della Vergine Maria, la Regina della Pace, per il mondo intero. «Da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace. Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace!».

Il mese di Novembre si è aperto con il servizio al XXII Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. Un appuntamento fisso del periodo autunnale che ci vede impegnati a supporto della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra. Questa prestigiosa Fondazione organizza attività culturali per la raccolta fondi da destinare alla tutela, conservazione, promozione e valorizzazione dei beni culturali sacri attraverso importanti opere di restauro di tesori d’arte sacra e di vari beni culturali di grande importanza per la diffusione della musica sacra, così come l’istituzione di borse di studio per giovani archeologi e studiosi. I nostri Soci si sono alternati nelle varie serate dei concerti che dal 4 al 7 novembre si sono tenuti nella Basilica di San Pietro in Vaticano, nella Basilica di S. Maria ad Martyres, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura e nella Basilica di S. Maria Maggiore per concludersi con il concerto finale nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio. Sempre nel mese di novembre, su invito del Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, abbiamo offerto il nostro supporto nell’accoglienza dei pellegrini il sabato sera per l’adorazione eucaristica. La preghiera silenziosa, i canti liturgici, le meditazioni e le invocazioni hanno animato l’adorazione in una cornice contemplativa in cui i molti fedeli presenti hanno potuto immergersi e rivolgere lo sguardo e il cuore verso Gesù, lì presente e vivo. Nel mezzo del caos di una città frenetica come Roma, vivere una serata come questa è un balsamo per l’anima e un tempo speciale e dedicato per ritrovare l’intimità spirituale con il Signore nella comunione con i fratelli. Vengono in mente le parole di Giovanni Paolo II: «La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo sacramento dell’amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andare ad incontrarlo nell’adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione» (Dominicae cenae, 3).

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