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Il ventesimo secolo fino ad arrivare ai giorni nostri, nonostante un'apparente secolarizzazione e un allontanamento dalla vita cristiana, si è rivelato il periodo in cui sono stati celebrati il maggior numero di Giubilei.
Pio XI, considerato uomo colto ed equilibrato con riconosciute capacità di “conciliatore autorevole”, indisse il Giubileo del 1925 il 29 maggio del 1924, durante la festa dell'Ascensione, con la Bolla Infinita Dei misericordia. Con la questione romana in via di soluzione, gli echi del flagello della Grande Guerra ed il governo Mussolini appena insediato, il Papa, nel Giubileo, si proponeva come obiettivi il ritorno stabile della pace; il ritorno alla Chiesa di quanti se ne erano allontanati; la sistemazione della situazione inTerrasanta, dove già erano cominciati gli scontri fra Arabi e coloni Ebrei.
Il Pontefice diede poi un largo ed appassionato consenso alle missioni. Durante l’Anno Santo, infatti, stabilì che sarebbe stata allestita una grande Mostra Missionaria divenuta subito una meta quasi obbligatoria di tutti i pellegrini.
Simbolicamente significativa fu l’istituzione della festività di Cristo Re con l’enciclica Quas primas dell’11 dicembre 1925. Nella sua condizione di “prigioniero” Il Papa riuscì ad adempiere solo in parte agli obblighi giubilari, limitandosi solo a sostare più volte nella Basilica vaticana.
Durante il Giubileo molte furono le canonizzazioni tra cui quella di Teresa di Lisieux e quella di Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars.
Diversamente da quanto era accaduto nel 1900, il Comune di Roma effettuò grandi lavori pubblici tra cui l’ampliamento della Stazione Termini.Nel Giubileo del 1925 vi fu una svolta rispetto al passato grazie ai moderni mezzi di trasporto con cui era possibile arrivare a Roma. Se questo comportava una diminuzione dell’aspetto di penitenza e di sacrificio individuale consentiva una crescita esponenziale dei pellegrini per i quali si rendeva necessaria un’organizzazione de
l tutto diversa rispetto al passato.
Nel 1929, in coincidenza con il suo (50°) giubileo sacerdotale, il Papa indisse un Giubileo straordinario che ebbe luogo nel clima favorevole creato dal Concordato e dai Patti Lateranensi.
Nel 1933, nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù, il 6 gennaio, con la bolla “Quod Nuper”, Pio XI indisse un Giubileo straordinario per cogliere l’occasione di esaltare “la Chiesa, società perfetta suprema nell’ordine suo, che attua la sovranità di Cristo nel mondo”.

Durante l’Anno Santo Il Pontefice tenne ben 620 discorsi e si riversarono a Roma oltre 2 milioni di pellegrini. La cerimonia di apertura della Porta Santa, tenuta il Sabato Santo, fu per la prima volta trasmessa via radio.
Anche nel 1933 vi fu una moltitudine di pellegrini. Nella canonizzazione di Giovanni Bosco si riversarono in Roma una gran massa di giovani provenienti da tutto il mondo.

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Particolare eco ebbe anche la canonizzazione di santa Bernardette Soubirous, nell’85° anniversario delle apparizioni di Lourdes.
Durante il Giubileo, nel vigore dei Patti Lateranensi, vi fu la prima uscita del Papa dal Vaticano che l’11 ottobre del 1933 si recò nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Eugenio Maria Giuseppe Pacelli, Papa Pio XII, il Papa che uscì dopo il bombardamento di San Lorenzo, intuì che piùche un papa politico, la gente aveva bisogno di una guida verso la pace.
Con la Bolla "Jubilaeum maximum”, il Pontefice proclamò il Giubileo del 1950 con profondi intenti di pace, di riconciliazione e di speranza.
In un mondo provato dai postumi della guerra, obbedendo all’esortazione del Papa sull’importanza dello spirito di penitenza dei passati giubilei, molti furono i pellegrini che nel 1950 vollero raggiungere Roma a piedi. Per agevolare la venuta dei pellegrini il Governo italiano riconobbe alla "Carta del Pellegrino" la validità di normale passaporto per l'Italia.
Durante il Giubileo, la Chiesa favorì gli incontri di riconciliazione fra ex combattenti, tra cui ricordiamo l’abbraccio fra un ex milite delle SS, Hans Kreuter, e un ebreo polacco, Itzchach Sardjeck, entrambi convertiti al cattolicesimo. Alla vigilia del 1949 Pio XII consacrò i nuovi battenti della Porta Santa, opera scultorea in bronzo di Vico Consorti, donata dai cattolici svizzeri.
Durante il Giubileo, il primo novembre con la bolla

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