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  Anno LI Numero 1 fide constamus avita Gennaio - Aprile 2023

 

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«Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto» (Mt 28,5-6). Così parlò l’angelo alle donne che si recarono al sepolcro di Gesù la mattina di Pasqua. A loro ha annunciato qualcosa di straordinario: Gesù è vivo! Ha vinto il potere della morte ed è in mezzo a noi. A differenza di Lazzaro, che ha richiamato fuori dal sepolcro, Gesù non è semplicemente un cadavere risuscitato. È entrato in una nuova sfera di esistenza, finora completamente al di fuori della nostra esperienza. Niente di simile è mai accaduto prima nella storia umana.

Cos’è la risurrezione? Riguarda solo Gesù o ha un significato anche per noi? Se Gesù fosse semplicemente tornato alla vita terrena che aveva prima della sua morte in croce, la sua risurrezione non avrebbe alcun significato per noi. Dopo tutto, Lazzaro un giorno sarebbe morto di nuovo. Tuttavia, la risurrezione di Gesù è qualcosa di completamente diverso. È, come disse una volta Papa Benedetto XVI, impiegando il linguaggio dell’evoluzione, «la più grande “mutazione”, il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia» (Omelia nella Veglia Pasquale, 15 aprile 2006).

Allora, cos’è successo? Gesù non è più nel sepolcro. È entrato in una vita completamente diversa. Gesù ha offerto la sua vita per amore nostro. Tuttavia, non poteva rimanere definitivamente in preda alla morte perché, essendo Dio, è inseparabilmente unito alla fonte di ogni vita.

L’amore di Dio è più forte della morte; è il potere che vince la morte una volta per tutte. La risurrezione è l’inizio di un nuovo modo di essere e di vivere. Come dice Papa Benedetto, «La risurrezione fu come un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che sciolse l’intreccio fino ad allora indissolubile del “muori e divieni”. Essa inaugurò una nuova dimensione dell’essere, della vita, nella quale, in modo trasformato, è stata integrata anche la materia e attraverso la quale emerge un mondo nuovo» (ibid.).

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La risurrezione di Gesù sprigiona una nuova forza di vivere e di amare. Siamo, per così dire, attratti verso l’alto, verso Dio, per condividere la sua vita e il suo amore. Entriamo in questo nuovo modo di vivere attraverso la fede e il battesimo. Per fede, noi crediamo in Dio, in tutto ciò che ci dice, e riponiamo in Lui la nostra fiducia. Attraverso il battesimo, gettiamo via l’uomo vecchio, schiavo del potere del peccato e della morte, per abbracciare la nuova vita in Cristo.

Il battesimo non è un mero rito di passaggio; in realtà, opera una trasformazione radicale comunicandoci niente di meno che la vita del Risorto.

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