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pp0401Tutele e dignità della persona..

 

pp0401Una vita al servizio della...

 

 

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pienamente la sua umanità e vivere la sua dignità. Nelle due facce del lavoro, oggettivo e soggettivo, Giovanni Paolo II ricorda che il lavoro è «per l’uomo» e non l’uomo «per il lavoro» e quindi, sicuramente, c’è una preminenza del significato soggettivo del lavoro su quello oggettivo. E, pertanto, pur considerando che i tanti lavori cui si dedica l’uomo possono avere maggiore o minore valore oggettivo, ognuno dev’essere misurato con il metro della dignità della persona che lo svolge. Proprio partendo da questa angolazione soggettiva della dignità del lavoro, Giovanni Paolo II evidenzia la «minaccia al giusto ordine dei valori», considerato che il «pericolo» di ritenere il lavoro come merce esiste sempre e, soprattutto, laddove si dia primaria rilevanza alla dimensione oggettiva del lavoro, a discapito di quella soggettiva. In altri termini, la persona non deve e non può essere trattata come strumento di produzione, bensì come artefice della stessa, cioè come «vero scopo di tutto il processo produttivo».
È importante sottolineare che, inoltre, Giovanni Paolo II auspica che questa concezione del giusto ordine dei valori dovrebbe avere un ruolo fondamentale nell’ambito della politica sociale ed economica, non solo all’interno dei singoli Paesi, ma anche nei rapporti internazionali in tutto il mondo, sia sull’asse Occidente-Oriente, sia tra il Nord e il Sud della Terra. E proprio lo sguardo ampio di Giovanni Paolo II sul panorama mondiale fa evidenziare le generali condizioni di vita e di lavoro, con ingiustizie anche più gravi di quelle che, in passato, portarono i lavoratori, di fronte alla “questione operaia”, a creare forti solidarietà tra loro. Sono dunque necessari, oggi più che mai, nuovi “movimenti di solidarietà” – afferma Papa Giovanni Paolo II – «degli» uomini del lavoro e «con» gli uomini del lavoro, soprattutto laddove ci sia degrado sociale, sfruttamento dei lavoratori, miseria e fame: in poche parole violazione della dignità umana. È vero che l’uomo è chiamato al lavoro, attraverso il quale egli realizza se stesso, in ogni ambito, ma è altrettanto vero che l’uomo non può, a causadel lavoro, ledere la sua dignità. Aggiunge il Pontefice Giovanni Paolo II che questa vocazione lavorativa non solo conduce alla realizzazione soggettiva dell’essere umano, ma costituisce altresì il fondamento della vita familiare. E in effetti l’attività lavorativa è indubbiamente

necessaria sia per approntare i mezzi di sussistenza indispensabili per la famiglia, sia per garantire quello che Giovanni Paolo II chiama il «processo di educazione » nella famiglia. p0801 È da sottolineare, peraltro, che il lavoro non solo è fondamentale per il valore famiglia, ma anche per un valore più ampio: l’uomo infatti deve intendere il suo lavoro anche come contributo per il bene comune e come arricchimento del patrimonio della «famiglia umana», la famiglia cioè formata da tutte le persone del mondo.
I. Introduzione (1. Il lavoro umano a novant’anni dalla “Rerum novarum”; 2. Nello sviluppo organico dell’azione e dell’insegnamento sociale della Chiesa; 3. Il problema del lavoro, chiave della questione sociale);
II. Il lavoro e l’uomo(4. Nel Libro della Genesi; 5. Il lavoro in senso oggettivo: la tecnica; 6. Il lavoro in senso soggettivo: l’uomo-soggetto del lavoro; 7. Una minaccia al giusto ordine dei valori; 8. Solidarietà degli uomini del lavoro; 9. Lavoro: dignità della persona; 10. Lavoro e società: famiglia, nazione);
III. Il conflitto tra lavoro e capitale nella presente fase storica (11. Dimensioni di tale conflitto; 12. Priorità del lavoro; 13. Economismo e materialismo; 14. Lavoro e proprietà; 15. Argomento “personalistico”); IV. Diritti degli uomini del lavoro (16. Nel vasto contesto dei diritti dell’uomo; 17. Datore di lavoro: “indiretto” e “diretto”; 18. Il problema dell’occupazione; 19. Salario e altre prestazioni sociali; 20. L’importanza dei sindacati; 21. Dignità del lavoro agricolo; 22. La persona handicappata e il lavoro; 23. Il lavoro e il problema dell’emigrazione);
V. Elementi per una spiritualità del lavoro (24. Particolare compito della Chiesa; 25. Il lavoro come partecipazione all’opera del Creatore; 26. Cristo, l’uomo del lavoro; 27. Il lavoro umano alla luce della Croce e della Risurrezione di Cristo).

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