“Fratelli, sorelle, il nuovo Beato ha vissuto così: nella gioia
del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla
fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è
solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere
la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la
propria gloria”. Con queste toccanti parole, pronunciate
durante l’omelia, Papa Francesco ha ricordato l’umiltà e
la forza del Servo di Dio il Sommo Pontefice Giovanni
Paolo I, in occasione della Santa Messa per la Sua beatificazione,
lo scorso 4 settembre.
Nonostante la pioggia, piazza San Pietro era gremita di
fedeli. Oltre ventimila persone accorse per partecipare
alla Santa Messa e ascoltare
festanti la formula di beatificazione
pronunciata dal Santo
Padre, mentre veniva svelato,
sulla facciata della Basilica,
l’arazzo con il volto di Papa
Luciani, realizzato dall’artista
cinese Yan Zhang. Presente
anche il Presidente della Repubblica
Italiana, Sergio Mattarella.
Forte e numerosa,
come di consueto, la dislocazione
dei nostri soci della sezione
liturgica, in servizio sulla
piazza per la Celebrazione.
La ricorrenza in onore del nuovo Beato è stata fissata il
26 agosto, giorno della sua elezione, nel 1978.
Un pontificato molto breve, quello di Papa Luciani, appena
trentatrè giorni, ma ugualmente e intensamente pieno
di segni e di ricordi importanti. Albino Luciani nasce a Canale
d’Agordo il 17 ottobre del 1912. Nel 1923 entra nel
seminario minore di Feltre e nel 1935, a Belluno, viene
ordinato dapprima diacono e poi, nello stesso anno, sacerdote.
Nel 1937 viene nominato Vice Rettore del Seminario
Gregoriano di Belluno dove inizia anche la sua attività
didattica. Dieci anni più tardi si laurea in Teologia,
presso la Pontificia Università Gregoriana, e - nel dicembre
dello stesso anno - viene nominato Segretario del Sinodo
diocesano.
Nel 1949 pubblica il suo testo “Catechetica in briciole”, di
cui furono stampate ben sei edizioni, anche fuori
dall’Italia. Nominato Vicario generale della Diocesi di Belluno,
è consacrato vescovo, da Giovanni XXIII, il 27 dicembre
1958. Da vescovo presenzia tutte le sessioni del
Concilio Vaticano II, partecipandovi attivamente. Nel 1969
è promosso Patriarca di Venezia. Nel 1972 viene eletto
Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e nel
1972 è creato Cardinale.
Il 26 agosto 1978, al secondo giorno di Conclave apertosi
a seguito della morte di Papa Paolo VI, il Cardinale Luciani
viene eletto Sommo Pontefice e sceglie il nome di Giovanni
Paolo I. Il suo pontificato, come detto in precedenza, è stato tra i più brevi della storia: poco più di
trenta giorni. Il Papa viene stroncato da un infarto nella
notte tra il 28 e il 29 settembre dello stesso anno. Nonostante i pochi giorni, Giovanni Paolo I è riuscito
ugualmente a lasciare ricordi significativi di sé. Il Papa del
sorriso - come verrà sempre ricordato - |
“seguendo
l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile. Considerava
sé stesso - ha proseguito Papa Francesco, durante
l’omelia - come la polvere su cui Dio si era degnato di
scrivere”. Umile servitore di una Chiesa di cui è stato volto gentile,
colmo di tenerezza e privo di ogni risentimento, anzi pieno
di speranza, come da lui stesso testimoniato:
“Un'alba di speranza aleggia
sul mondo, anche se una fitta coltre
di tenebra, dai sinistri bagliori di
odio, di sangue e di guerra, minaccia
talora di oscurarla: l'umile Vicario di
Cristo, che inizia trepido e fiducioso
la sua missione, si pone a disposizione
totale della Chiesa e della società
civile, senza distinzione di razze o di
ideologie, per assicurare al mondo il
sorgere di un giorno più sereno e più
dolce”. (Radiomessaggio “Urbi et
orbi” del 27 agosto 1978).

Molte richieste per avviare il processo
di beatificazione di Papa Giovanni Paolo I arrivarono
già negli anni immediatamente successivi alla morte. Nel
1990 fu firmata una prima petizione da un gruppo di vescovi
sudamericani; ma solo nel 2003, a seguito di inchiesta
diocesana e del Nullaosta rilasciato dalla Congregazione
per le cause dei Santi, fu avviato ufficialmente il
processo. Dopo tanti anni di lavoro e diverse vicissitudini,
nell’ottobre del 2021 Papa Francesco ha riconosciuto - attraverso
un Decreto - il miracolo di Buenos Aires (la guarigione
attribuita a Papa Luciani di una bambina di 11 anni)
che aveva portato a una nuova inchiesta diocesana istruita
nel 2016, presso la capitale argentina.
“Con il sorriso Papa Luciani è riuscito a trasmettere la
bontà del Signore. È bella una Chiesa con il volto lieto -
ha concluso Papa Francesco - il volto sereno, il volto sorridente,
una Chiesa che non chiude mai le porte, che non
inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento,
non è arrabbiata, non è insofferente, non si presenta
in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato
cadendo nell’indietrismo. Preghiamo questo nostro padre
e fratello, chiediamo che ci ottenga “il sorriso dell’anima”,
quello trasparente, quello che non inganna: il sorriso dell’anima.
Chiediamo, con le sue parole, quello che lui stesso
era solito domandare: «Signore, prendimi come sono,
con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare
come tu mi desideri» (Udienza Generale, 13 settembre
1978). Amen.”.
(To.Mar.)
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