Home | News | Chi siamo | Dicono di noi | Sezioni |Gruppi |Contatti

 

pp0401Nomine pontificie in...

 

pp0401Cresime in sede...

 

pp0401La festa del nostro sodalizio...

 

pp0401Il gruppo giovani...

 

pp2002In famiglia...

BI_lunga

Comprendiamo bene quanto sia importante la predicazione e l’incontro personale. Creare legami e relazioni è «costruire ponti» come ci insegna Papa Francesco. Tornare a Dio è tornare a parlare al cuore dell’uomo.
2. «Una seconda grande scelta cruciale è stata quella di aver messo a tema la questione della devozione». Sappiamo e conosciamo bene come il Papa viva la vera devozione attraverso atteggiamenti e gesti concreti. La vera devozione è sempre legata all’Amore di Dio, può essere praticata e vissuta da tutti, è per tutti e ciascuno può viverla secondo la sua vocazione. Il Santo Vescovo affronta così il tema della vocazione universale alla santità incoraggiando tutti a vivere nel proprio quotidiano l’Amore verso Dio e il prossimo. È questo un tema rivoluzionario per quel periodo: tutti chiamati alla santità. Ogni spiritualità, ogni formazione cristiana trova qui il suo punto di partenza. Nelle sue opere San Francesco nomina categorie di persone e condizioni di vita che non sono circoscritte a chierici e religiosi. Parla di vedove, artigiani, donna sposata, donna nubile, militari.
3. «L’estasi dell’azione e della vita». Con questa espressione San Francesco di Sales ci parla della vita di fede: una vita di fede vissuta nella gioia e nella

azione. Con la parola «estasi» il Santo Vescovo ci parla di quella vita cristiana felice che supera la «minima osservanza e il minimo rispetto». Occorre superare questi limiti, occorre essere eccessivi nel fare il bene e amare Dio. Chi è attirato da Dio, chi vive la vera devozione secondo il suo stato di vita vive una continua «estasi di fede e di azione». L’estasi… una vita di fede alta che cerca Dio deve essere capace di cercare l’uomo. Papa Francesco afferma che «chi presume di elevarsi verso Dio, ma non vive la carità per il prossimo, inganna sé stesso e gli altri». Per San Francesco di Sales la sorgente di una vita di fede e di azione sta nel legame con la vita di Gesù: un legame di amore tra innamorati secondo il proprio stato di vita. Il monte Calvario viene paragonato dal Santo Vescovo al «monte degli innamorati» in cui Dio Padre nel Suo Figlio muore per amore dell’uomo e l’uomo riconosce su quel monte quanto Dio lo ama. La vita di San Francesco di Sales, le sue opere e la lettura che ci viene offerta dal Santo Padre ci permettono di curare e custodire nel mondo di oggi la chiamata alla santità e alla spiritualità. Il nostro servizio nell’Associazione può essere ben nutrito da questa sana lettura.

p1001

Georges Lemaître è una figura eccezionale che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della scienza e della fede. La sua vita e il suo lavoro sono testimoni della possibilità di armonizzare la scienza e la religione, dimostrando che queste due dimensioni possono coesistere e arricchirsi reciprocamente nel nostro sforzo di comprendere l’universo e il suo significato più profondo. p1002Nato in Belgio nel 1894, Lemaître mostrò fin da giovane un forte interesse sia per la scienza che per la fede. Dopo aver completato gli studi in fisica e matematica, scelse di seguire la strada del sacerdozio e nel 1923 fu ordinato prete cattolico. Questa decisione non attenuò la sua passione per la scienza, bensì la arricchì, fornendogli una prospettiva unica nel suo approccio alla ricerca scientifica. Lemaître divenne noto per la sua formulazione della teoria del Big Bang. Nel 1927, propose l’idea che l’universo avesse avuto origine da un punto singolare estremamente denso, che esplose e si espanse dando inizio a quello che oggi conosciamo come l’universo in espansione. Questa teoria, basata sulle equazioni della relatività generale di Einstein e sulla scoperta dell’espansione dell’universo da parte di

Edwin Hubble, rivoluzionò la nostra comprensione dell’origine e dell’evoluzione cosmica. Inizialmente, la teoria del Big Bang fu accolta con scetticismo, ma Lemaître affrontò le critiche con determinazione, sostenendo la sua teoria con evidenze scientifiche. Questo portò a discussioni con Einstein, il quale preferiva una visione di un universo statico. Nonostante le divergenze, Lemaître perseverò nel suo sostegno alla teoria del Big Bang, basandosi su evidenze matematiche e scientifiche. Alla fine, queste discussioni con Einstein portarono al riconoscimento dell’importanza della teoria del Big Bang. Ma perché Lemaître è così rilevante nel rapporto tra fede e scienza? Innanzitutto, egli dimostrò che la scienza e la fede non sono in contraddizione. Lemaître sosteneva che la scienza e la religione, pur perseguendo approcci diversi alla conoscenza, possono offrire una comprensione più completa della realtà. Mentre la scienza indaga gli aspetti materiali e osservabili dell’universo, la religione esplora il suo significato più profondo e le sue implicazioni morali. Per Lemaître, queste due prospettive si integrano e si completano a vicenda. Inoltre, Lemaître si adoperò per stimolare un dialogo aperto tra scienza e religione. Egli sostenne che gli scienziati dovrebbero considerare le implicazioni etiche e morali delle loro scoperte e che la scienza dovrebbe essere orientata al bene dell’umanità. Questa visione etica della scienza risuonava con la sua fede cattolica, che forniva una bussola morale per le sue ricerche scientifiche. L’importanza di Lemaître per il rapporto tra fede e

Inizio pagina