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Il 15 ottobre scorso, in occasione dell’apertura dell’anno sociale, S.E. Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, ha celebrato la Santa Messa nella cappella dell’Associazione. Durante la Santa Messa, concelebrata con i nostri Assistenti spirituali, insieme a Mons. Josep Lluis Serrano Pentinat, segretario particolare del Sostituto, ed al P. Paolo Benanti, l’Arcivescovo ha impartito il sacramento della Confermazione all’aspirante Alessio Russo.

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Nella sua omelia, ricca di diversi spunti di riflessione, Mons. Peña Parra, commentando il Vangelo di Matteo (Mt 22,1-14), ha ricordato il triplice motivo di festa: «in primis in quanto giorno del Signore in cui arriva la gioia della Pasqua, in secundis per il sacramento della confermazione che verrà ricevuto ed infine per la concessione del Santo Padre, di cui vi trasmetto la vicinanza e la benedizione, del titolo di questa cappella che sarà esteso oltre che all’Apostolo Pietro, cui era già dedicata, anche all’Apostolo Paolo.
Le letture che abbiamo ascoltato ci aiutano provvidenzialmente ad approfondire il significato di questi tre eventi per parteciparvi più consapevolmente. Nella prima lettura il profeta Isaia ci presenta l’immagine del banchetto offerto da Dio a tutte le genti. Il profeta riprende un tema di predicazione molto antico, quello di Dio che imbandisce nel giardino dell’Eden un banchetto di pietanze e bevande prelibate per gli uomini Sue creature, venendo egli stesso a sedere e conversare tra loro, come un sovrano con i suoi dignitari più fedeli e con i suoi amici più cari. Una immagine a cui però, nel passo citato, il profeta apporta qualcosa di nuovo identificando il luogo del banchetto con Gerusalemme e specificando il destino e la visione futura della Città Santa ad essere dimora di pace per tutte le genti.
È un richiamo autentico. La storia dimostra che non è nella città terrena di Gerusalemme che si sono compiuti i progetti divini. Noi sappiamo, infatti, che la nuova Gerusalemme non è una città ma è una comunità e questa comunità e la Chiesa. Il cui banchetto regale non è più solo un’immagine profetica di eventi futuri, ma una realtà viva, presente, operante nei nostri animi. Noi oggi qui realizziamo la

profezia di Isaia partecipando al banchetto che Dio ci offre nel pane e nel vino consacrati, non solo pietanze prelibate, poiché ci offre se stesso, il suo ruolo e il suo sangue, cibo di vita eterna e bevanda di immortalità. Le seconde letture ci ricordano questa verità in molti modi: ad esempio la bellezza di questa cappella richiama in qualche modo il giardino biblico di Dio, il luogo in cui entriamo in comunione con Dio, il destino glorioso che il Padre ci ha preparatoper l’eternità, di cui possiamo fare esperienze per quanto possibile in questa vita, nella gioia di rimanere fedeli alla Sua parola ed oggi alla sua grazia. Ecco il compimento del mistero profetico: la celebrazione eucaristica. Ed ecco l’importanza di riunirci nel giorno del Signore, qui nel suo tempio sacro. A questo riguardo vorrei condividere un pensiero che mi viene continuamente nel cuore: quanto sia scarsa la partecipazione all’Eucaristia oggi. Invitate gli altri a venire a messa. Fate di voi apostoli dell’Eucaristia in duemodi: la messa la domenica e l’adorazione eucaristica». Infine Mons. Peña Parra ha voluto manifestare il suo apprezzamento per l’operato del Sodalizio: «Lo vediamo infine nel vostro servizio con cui contribuite a rendere concretamente la Basilica Papale di San Pietro, e ciascuno di voi personalmente anche gli ambienti in cui operate, luogo d’incontro di Dio.

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Prima di tutto nell’assistenza che offrite nella liturgia e specialmente nell’adorazione eucaristica, animando gli spazi sacri con la vostra parola, poi nella cura con cui accompagnate le persone che incontrate nei luoghi in cui affondano le radici della nostra fede, assistendo tutti in questi momenti preziosi e indelebili e facendo in modo che ciascuno di loro si senta accolto, rassicurato e assistito con sollecitudine. Vi invito, pertanto, a essere custodi della bellezza e al contempo discepoli desiderosi di crescere per divenire, sempre più, apostoli coraggiosi, fermi nel fare il bene sempre, come Pietro, e al contempo aperti agli altri come umili fratelli consapevolmente liberati dal peccato e dalla morte». Dopo la Santa Messa, il Presidente Stefano Milli ha fatto vedere a S.E. Mons. Sostituto l’antica bandiera della Guardia Palatina d’Onore, recentemente restaurata dai Musei Vaticani e collocata nella Sala conferenze dell’Associazione.

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