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sangue ha fecondato la vita cristiana della nostra città.
La terza virtù teologale è la carità. Nella seconda lettura, San Paolo afferma: «L’amore di Cristo ci possiede»; «Caritas Christi urget nos» (2 Cor 5,14). Potremmo dire che l’amore di Cristo ci vincola, ci obbliga, ci costringe, ci spinge. Infatti, la nostra vita cristiana è fondata sull’amore di Cristo verso di noi, sull’amore che ha manifestato pienamente nella sua morte sulla croce per la nostra salvezza. È un amore che non abbiamo meritato. È un amore che ci precede, che ci è stato dato in dono. Infatti, «noi amiamo perché egli ci ha amati per primo» (1 Gv 4,19). Gesù ci ha amato sino alla fine e ha consegnato se stesso alla morte per noi. Questo fatto cambia completamente la nostra situazione. Gesù è morto per noi, per salvarci e trasformare completamente la nostra vita. «Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro» (2 Cor 5,15). Se Gesù è morto per noi, non abbiamo più il diritto di vivere in modo egoistico per noi stessi. Dobbiamo vivere per lui, accogliere il dono della vita nuova che egli ci ha ottenuto e condurre una vita caratterizzata dall’amore estremo. Dobbiamo rinunciare all’egoismo e vivere per gli altri, cercando il loro bene e non i nostri vantaggi.
All’Ultima Cena, Gesù ha consegnato ai discepoli il nuovo comandamento di amore. Siccome egli ha dato la sua vita per noi, «anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16). Cari Soci, questo è il significato autentico e la motivazione profonda dei vostri servizi. Chi ha sperimentato nella propria vita l’amore del Signore risponde con amore e dimostra che questo amore è vero nel servizio ai fratelli. Non si tratta di cercare benefici o il proprio vantaggio; si tratta di rispondere nel nostro piccolo, con il nostro servizio umile, alla straordinaria bontà di Dio verso di noi, al suo amore incondizionato e senza limiti.

Ciò che faremo al più piccolo dei fratelli o sorelle di Gesù lo faremo a lui. Perciò, quando siamo di servizio, ci aiuterà il pensiero che ogni persona che incontriamo è una persona per la quale Cristo è morto, una persona alla quale egli ha offerto una vita nuova, una persona che siamo chiamati ad accogliere come Gesù, una persona che aspetta da noi un segno di accoglienza e una parola amichevole. In questo modo, viviamo i nostri servizi con amore. I nostri sforzi saranno ampiamente ricompensati dalla gioia che sperimenteremo nel cuore: come dice Gesù, «vi è più gioia nel dare che nel ricevere» (cfr. Atti 20,35).

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Cari Soci, oggi accogliamo nella famiglia dell’Associazione i nuovi Soci. Si tratta del maggior numero di nuovi membri da quanto è stato fondato il Sodalizio nell’ormai lontano 1971: uno per ciascun anno di esistenza del Sodalizio. A ciascuno di loro, diamo un caloroso benvenuto e auguriamo loro molta gioia e molte soddisfazioni nel loro servizio. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i Soci per la dedizione, la professionalità e i tanti sacrifici. Sono lieto di vedere presenti tanti membri delle vostre famiglie; senza il loro aiuto e la loro comprensione il servizio dei Soci non sarebbe pensabile. Vi ringrazio dal profondo del cuore. Chiedo abbondanti benedizioni di Dio su tutti i presenti e su tutti i nostri Soci. Per intercessione di Maria Santissima, “Virgo fidelis”, si rafforzi la vostra fede, cresca la vostra speranza, diventi sempre più operosa la vostra carità.

(Mons. Joseph Murphy)

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Uno degli aspetti fondamentali del nostro cammino cristiano è il volontariato, l’impegno concreto nel servizio agli altri. In un mondo spesso confuso e disorientato, voi siete chiamati a essere luce attraverso l’azione. Siete chiamati a vivere con autenticità, a coltivare la giustizia, la pace e la solidarietà, non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti.
Il volontariato è un’opportunità straordinaria di crescita personale e spirituale. Attraverso il servizio agli altri, scopriamo il vero significato dell’amore cristiano. Gesù stesso ci ha mostrato la via, lavando i piedi dei suoi discepoli e sacrificando la sua vita per amore nostro. Egli ci

invita a fare lo stesso: a donare il nostro tempo, le nostre energie e le nostre risorse per il bene degli altri. In questo contesto, il Giubileo ormai alle porte è un tempo di grazia, di perdono e di rinnovamento spirituale, rappresenta un’occasione unica e preziosa per vivere appieno il volontariato; è un momento in cui siamo chiamati a riscoprire la misericordia di Dio e a diventare strumenti di questa misericordia nell’accoglienza dei fedeli nella Basilica Papale di San Pietro e non solo.
Partecipare attivamente alle iniziative e al servizio che ci sarà richiesto significa rispondere concretamente all’appello del Santo Padre a essere costruttori di pace, a tendere la mano a chi è nel

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