niente di meno che la vita del Risorto. Mediante il battesimo diventiamo figli adottivi di Dio; diventiamo un altro Cristo. La vita di Cristo diventa nostra, come si rende conto san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Ciò non significa che la nostra identità personale sia soppressa. Vuol dire che abbandoniamo una forma di esistenza chiusa in noi stessi per entrare in una realtà più grande insieme ai nostri fratelli e sorelle battezzati. Diventando una cosa sola con Cristo, superiamo il nostro isolamento e veniamo trascinati in una nuova vita, la vita risorta. Cristo ci attira a sé, ci accompagna, ci afferra saldamente, anche quando vacilliamo. Da soli possiamo fare molto poco, ma se viviamo uniti a Gesù Cristo, secondo la nostra condizione battesimale, possiamo trasformare il mondo. Anche se un giorno moriremo, sappiamo che, poiché possediamo il seme della vita eterna risorgeremo per condividere |
la vita definitva con Dio. Mentre celebriamo la gioia della Pasqua, approfondiamo
la nostra unione con il Risorto. Lo facciamo attraverso
la preghiera, senza la quale i nostri progetti umani
alla fine non possono avere successo. Lo facciamo ascoltando
le sue parole nella Sacra Scrittura e ricevendo la
grazia della vita nuova nei sacramenti. Il Sacramento della
Penitenza ci permette di ricominciare ogni volta che
siamo infedeli e ci separiamo da Cristo a causa del peccato.
L’Eucaristia è il sacramento che comunica l’amore
divino, che trasforma tutta la realtà e ci permette di irradiare
quell’amore intorno a noi, specialmente verso tutti
coloro che si trovano nel bisogno. Insieme al nostro Vice-Assistente, Mons. Ivan Santus, auguro a tutti i nostri membri e lettori una felice e benedetta Pasqua. (Mons. Joseph Murphy) |
Il tempo della Santa Pasqua rappresenta per ogni cristiano
un momento di profonda emozione e condivisione della
propria fede anche attraverso l’incontro e lo stare insieme.
Per molto tempo, a causa della crisi pandemica, la
condivisione di momenti vissuti fisicamente insieme non è
stata possibile. Probabilmente, proprio quella impossibilità
ci ha fatto comprendere meglio quanto sia importante per
tutti noi esseri umani avere la possibilità di confrontarci, di
vivere gli uni accanto agli altri momenti più o meno significativi
delle nostre vite. La Pasqua, in questo senso, è certamente
un fondamentale tempo di gioia, preghiera e riflessione;
un tempo che le celebrazioni ci consentono di
vivere con partecipazione e oggi, finalmente, possiamo
tornare a respirare con reciproca vicinanza il suo messaggio
di rinascita e di luce che vince sulle tenebre. | accoglienza dei pellegrini e dei fedeli
che sono tornati ad affollare i più importanti eventi celebrati
dal Santo Padre. L’operato del Sodalizio non si è
comunque mai interrotto; abbiamo sempre promosso attività
di sostegno e solidarietà, abbiamo sempre continuato
a lavorare per organizzare al meglio le tante opere che
caratterizzano l’Associazione, fiduciosi che saremmo
nuovamente tornati alle nostre consuete mansioni, a contatto
con i fedeli che oggi, da ogni parte del mondo, sono
tornati ad affollare San Pietro. continua a pag. 4 |
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