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Sezione Liturgica - Eventi vari

Anno 2015 Immagine di Edessa

L’immagine di Edessa del “Santo Volto” L’immagine di Edessa del “Santo Volto”

L’Associazione è stata chiamata a svolgere un particolare servizio per una singolare ostensione che si è svolta a Roma, nella chiesa di San Silvestro in Capite, nei giorni 6, 7 e 8 dicembre scorsi, con l’esposizione di una reliquia, patrimonio della cristianità, molto venerata in passato. Si tratta dell’immagine onorata dalla Chiesa occidentale come “Santo Volto” o “Immagine di Edessa” e conosciuta da quella ortodossa e orientale come “Mandylion”, termine che si potrebbe tradurre con stendardo o bandiera, ovvero “acheropoieton”, che sta a significare che l’icona, di origine miracolosa, non fu fatta da mani d’uomo; le icone di questo tipo sono definite sacramentali. Durante i tre giorni dell’ostensione, la sacra immagine è stata affidata alla custodia dell’Associazione che ne ha curato il servizio di vigilanza, di ordine e di informazione ai fedeli. Per la prima volta, dal 1869, questa immagine è tornata, anche se temporaneamente, nella chiesa di San Silvestro in Capite, dove era conservata e venerata sin dal 1337. Fu il Beato Pio IX che fece trasferire il “Santo Volto” in Vaticano, per proteggerlo dalla imminente invasione sabauda ed per evitare che potesse essere incamerato nelle proprietà del nuovo Regno. La storia del “Santo Volto”, proveniente da Costantinopoli dove fu trasportato da Edessa in Mesopotamia, è molto complessa e piena di racconti tratti dalla tradizione. Di certo si sa che non è l’originale, in quanto quello che è giunto fino a noi è un dipinto su tavola. La tradizione vuole che l’originale fosse stato impresso, su richiesta del Re Abgar di Edessa, su un telo o su un panno nel quale Gesù aveva accostato il proprio volto. Questo re era ammalato e avendo sentito parlare della grandezza taumaturgica del Nazareno, si rivolse a lui per essere guarito. Questa immagine è collocata in una preziosa cornice-reliquiario barocca in argento dorato, ornata da angeli, con smalti, gemme e perle, opera dell’orafo Francesco Comi e donata, nel 1623, da Sorella Dionora Chiarucci. L’iniziativa di riportare questa immagine, anche se solo per pochi giorni, nella chiesa romana dove è stata venerata per oltre sette secoli, si deve al Vescovo Matteo Maria Zuppi, Ausiliare del Settore Centro della Diocesi di Roma, e al Rettore della chiesa di San Silvestro in Capite, Padre John Fitzpatrick, S.A.C., sotto l’egida del Vicariato di Roma. L’icona, che di norma è conservata in una delle sagrestie della Cappella Sistina, precedentemente era stata esposta in mostre internazionali: all’Expo 2000 di Hannover in Germania, nel padiglione della Santa Sede, e, nel 2008, alla prima Esposizione Mondiale del Terzo Millennio negli Stati Uniti.

Filippo Caponi

Anno 2011 Inaugurazione Anno Giudiziario

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Anno 2010 Festa della Gendarmeria

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Anno 2009 Inaugurazione Anno Giudiziario

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