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Periodico dell'Associazione

 

Sezione Liturgica - Cerimonie Pontificie

Anno 2017 Celebrazione del Corpus Domini

Sono passati 30 anni da quella sera del 6 gennaio 1987, allorquando San Giovanni Paolo II, in occasione di una delle sue annuali visite al presepio dell’Associazione, dopo aver rivolto un sentito plauso per le molteplici attività del Sodalizio, ebbe a formulare una precisa richiesta: “Voglio ringraziarvi per le vostre pluriformi attività nella Chiesa di Roma, nei diversi campi dell’apostolato così vicini ai Fondatori di questa Chiesa, ai Santi Pietro e Paolo. … Sono molto grato per tutto quello che avete fatto fino ad ora e vorrei affidarvi ancora molti altri compiti… Avete una grande cura, piena d’amore, per le celebrazioni liturgiche e vi ringrazio per tutto quello che posso constatare nei diversi luoghi, nelle basiliche; e ciò grazie alla vostra collaborazione, al vostro spirito di servizio, ed anche, diciamo ad un certo vostro spirito di disciplina che testimoniate dentro il Tempio. Se potessi presentare a voi ancora una proposta, lo farei eventualmente a riguardo di un atto specificatamente liturgico ed eucaristico quale l’annuale processione del ‘Corpus Domini’. Si tratta di dare a questa processione ancora più dignità, più devozione, più ordine … Non so se domando troppo, ma lo dico col cuore aperto sapendo bene di trovare, da parte vostra, cuori sempre aperti".

Da quella sera di trent’anni fa, i Soci hanno prontamente e con entusiasmo aderito alla richiesta dell’allora Pontefice, iniziando a svolgere, senza soluzione di continuità, questo nuovo servizio; un servizio che impegna la quasi totalità delle risorse dell’Associazione; tantissimi, infatti, sono i Soci, e non solo quelli che appartengono alla Sezione Liturgica, che annualmente svolgono questo servizio per “dare a questa processione ancora più dignità, più devozione, più ordine…”.

Un servizio trentennale che, salvo qualche lieve modifica di questi ultimi tempi, non ha subito, nel corso degli anni, variazioni notevoli: il rito inizia all’imbrunire con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Papa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano; segue, attraverso il lungo rettilineo di Via Merulana, la processione eucaristica, che si conclude sul sagrato della Basilica di Santa Maria Maggiore con la solenne benedizione eucaristica impartita dal Santo Padre.

Se, nel suo primo anno di pontificato (2013), Papa Francesco percorse a piedi (e non sulla vettura panoramica, come avveniva in precedenza) tutta la lunga processione, dall’anno successivo, per non distogliere l’attenzione dei fedeli dall’Eucaristia, preferì raggiungere la Basilica Liberiana in modo riservato e privato, limitandosi ad impartire la solenne benedizione eucaristica conclusiva del rito.

Da quest’anno, inoltre, Papa Francesco ha deciso di spostare la celebrazione della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, più comunemente conosciuta con il nome di Corpus Domini, cioè il Corpo del Signore presente nell’Eucaristia, dal giovedì (come è stabilito nel calendario vaticano) alla domenica successiva (quest’anno 18 giugno), aderendo così al calendario liturgico italiano; un cambiamento dovuto anche al fatto di voler favorire una maggiore partecipazione di fedeli.

Quest’anno, infine, è stata eliminata anche la vettura panoramica e l’ostensorio con l’Eucaristia è stato portato a piedi dai Sediari Pontifici, affiancati da alcune Guardie Svizzere Pontificie e da alcuni Gendarmi in borghese.

Anno 2015 Apertura della Porta Santa

“Entrare per quella porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. È Lui che ci cerca! È Lui che ci viene incontro!”

Lo scorso 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Francesco, al termine della Santa Messa celebrata sul sagrato della Basilica Vaticana, ha aperto la Porta Santa, dando così ufficialmente inizio al Giubileo Straordinario della Misericordia. Un momento di particolare solennità che ha consentito ad alcuni giovani del Gruppo Allievi, che hanno servito all’altare come ministranti, di vivere un momento che può essere considerato di portata storica per l’intera Associazione. Due Allievi, incaricati di tenere il messale e il microfono, sono stati tra le prime persone ad entrare, subito dopo il Santo Padre, attraverso la Porta Santa; altri due, incaricati di portare la mitra e la ferula, erano immediatamente dopo. Un ulteriore segno di benevolenza e di attenzione verso i ragazzi dell’Associazione che, attraverso il loro coinvolgimento nel servizio all’altare durante diverse celebrazioni pontificie, premia l’intero Sodalizio.

"Durante il nostro servizio alla Porta Santa, ricevendo i pellegrini, dovremo riuscire a lasciarci colmare di quello spirito di accoglienza a cui fa riferimento Papa Francesco, consapevoli del fatto che noi siamo stati già accolti, siamo già parte della misericordia del Padre. Tra poco avrò la gioia di aprire la Porta Santa della Misericordia. Compiamo questo gesto tanto semplice quanto fortemente simbolico, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, e che pone in primo piano il primato della grazia". Queste sono state le prime parole dell'omelia del Santo Padre durante la Santa Messa in occasione dell’apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia; parole che mi hanno profondamente colpito per la loro semplicità e immediatezza. Papa Francesco ci comunica la sua gioia nel compiere questo gesto, così semplice, come l’aprire una porta, ma che contiene in sé una moltitudine di tanti altri significati. Questa gioia è, a parer mio, l’aspetto più bello delle sue parole, e quello che deve essere per noi tutti stimolo e modello.  Così come la Porta aperta dal Santo Padre non è una porta qualsiasi, anche il nostro servizio in Basilica in questo e nei prossimi mesi non sarà un servizio qualsiasi.

Tutti noi, membri dell’Associazione Santi Pietro e Paolo, saremo infatti chiamati ad uno sforzo ulteriore in questo Anno Giubilare Straordinario: saranno moltiplicati i nostri servizi, le persone che incontreremo e le difficoltà che ci troveremo ad affrontare. Ma saranno servizi differenti, carichi di un significato più profondo, citando le parole del Santo Padre. Proprio per questo, ancora di più quest'anno, dobbiamo essere consapevoli che questo nostro impegno è in realtà un dono. Dono che noi facciamo alla Sede Apostolica, ma anche un dono che il Papa ci fa. Noi siamo infatti dei privilegiati a poter partecipare e assistere alle celebrazioni del Santo Padre da un punto di osservazione di assoluto rilievo: la cerimonia di apertura della Porta Santa è stata trasmessa in mondovisione, e molti di noi erano lì a dare una mano, ad essere parte di un momento storico così significativo.

Anche in questo Anno Giubilare Straordinario, è stata affidata all'Associazione la custodia della Porta Santa. Anche questa volta, quindi, avremo la possibilità di svolgere il nostro servizio accanto a quello che è il simbolo più palese del Giubileo. Personalmente ho avuto già nel 2000 la fortuna e la gioia di svolgere i miei servizi alla Porta Santa.

p0202 Ricordo ancora le parole pronunciate da Papa Giovanni Paolo II nella notte del Natale del 1999, quando disse "Tu sei la nostra speranza. Tu solo hai parole di vita eterna. Tu, che sei venuto al mondo nella notte di Betlemme, resta con noi! Tu, che sei venuto dal Padre, portaci a lui nello Spirito Santo, sulla via che soltanto Tu conosci e che ci hai rivelato perché avessimo la vita e l'avessimo in abbondanza. Tu, Cristo, Figlio del Dio vivente, sii per noi la Porta! Sii per noi la vera Porta simboleggiata da quella che in questa Notte solennemente abbiamo aperto"

La Porta che eravamo e siamo nuovamente chiamati a controllare, rappresenta quindi Cristo stesso. E ciò ha dato a tutti noi, uno stimolo in più per fare bene il nostro servizio. Ricordo ancora perfettamente la felicità nei tantissimi fedeli che attraversavano la Porta Santa nel Giubileo del 2000, e ricordo altrettanta felicità negli occhi dei tanti Soci che erano con me nello svolgere questo servizio. Era ogni giorno una nuova sfida, ma al contempo una nuova gioia. Proprio alla luce di tutto ciò, sono ansioso di poter svolgere di nuovo il mio servizio alla Porta Santa, magari in una delle numerose celebrazioni che ci saranno. È con questo spirito che ho assistito alla cerimonia dello scorso 8 dicembre, e tali emozioni si sono ulteriormente rafforzate nel corso della Messa. In un altro momento della sua omelia, Papa Francesco ha infatti aggiunto: "Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. È Lui che ci cerca! È Lui che ci viene incontro".

Francesco Baroni

Anno 2011 Pasqua

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Anno 2011 Via Crucis

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Anno 2011 Messa in Cena Domini

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Anno 2011 Domenica delle Palme

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Anno 2009 Via Crucis

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Anno 2010 Via Crucis

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Anno 2010 Domenica delle Palme

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Anno 2009 Pasqua

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Anno 2009 Domenica delle Palme

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Anno 2008 Via Crucis

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Anno 2008 Pasqua

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Anno 2007 Domenica delle Palme

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