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Periodico dell'Associazione

 

La Guardia Palatina...

 

FGP

Uniformi e foto storiche...

 

Attività del gruppo Allievi...

Dall’opera del Bonetti (1) sappiamo che facevano parte della spedizione oltre al colonnello Lepri, più tardi comandante del Corpo, il capitano Filippani della Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità, che erasi volontariamente aggiunto alla colonna come aiutante di campo dell’Allet.C02
L’autore al pari del Franco,non risparmia nelle importantissime sue memorie elogi ed encomi alla Guardia per la bella condotta tenuta durante gli avvenimenti del fortunoso bimestre: La Guardia d’Onore (egli dice) non contenta di montare la solita guardia a Palazzo, volle pure dividere colle truppe d’ordinanza il servizio di piazza e di polizia. Tanto poi i volontari stranieri, quanto i volontari romani e le guardie palatine battevano giorno e notte le vie e le piazze di Roma in forti pattuglie dirette dai propri capi e dalla gendarmeria; guarniscono le porte e le mura del Vaticano, e perfino le anticamere pontificie (tanto il Papa e il suo Governo riposavano tranquilli sulla fedeltà e l’amore dei cittadini!) ed offri vasi pronti a fare qualunque servizio anche estremo a prender parte a qualunque fazione colle truppe regolari, a cui fossero stati richiesti. Le medesiGP12me cose attesta anche il tenente di fanteria pontificia Giulio Cesare Carletti (2); ad esse, del resto, pone suggello di assoluta autenticità il generale Kanzler nel suo rapporto sulla invasione dello Stato pontificio nell’autunno 1867 con una frase laconica, ma piena di significato: La Guardia Palatina d’Onore contribuì anch’essa volenterosa ad alleviare i servizi delle altre truppe nella capitale. E più, e meglio ancora in caloroso dispaccio spedito al colonnello Guglielmi pochi giorni dopo la definitiva vittoria di Mentana: L’eccellente servizio sotto tutti i rapporti prestato, nelle ultime evenienze dal Corpo della Guardia Palatina d’Onore, da lei meritatamente comandata, - vi si legge – mi porge grata occasione di manifestare tanto quanto a tutti i componenti la guardia suddetta la mia ammirazione per il regolare esatto servizio dai medesimi prestato anche in momenti più difficili, dando così sempre maggiori prove di zelo verso la causa dell’ordine e di filiale attaccamento alla Sacra Persona del Santo Padre. Nel pregare la S. V. a far noti tali miei sentimenti ai suoi dipendenti,debbo in pari tempo prevenirla  che essendo le cose tornate nello stato normale non ritengo più necessario di far proseguire alla Guardia Palatina il gravoso servizio fin qui prestato.
A giusto titolo, dunque, come già nel 1860, anche i componenti di essa furono con decreto del 24 dicembre 1867 autorizzati a fregiarsi della ben meritata croce argentea « in forma ottagona nelle cui estremità [era] scritto PIVS PP. IX AN. MDCCCLXVII [con] nel mezzo poi [uno scudo] avente nel diritto le insegne della pontificia dignità [ e] l’iscrizione: FIDEI ET VIRTUTI. Nel rovescio poi una crocetta [e] l’iscrizione: HINC VICTORIA segno [da portare] alla sinistra del petto appeso ad un nastro di seta in cinque linee distinte di ceruleo e bianco colore ». Ambita decorazione che fece degno contrasto all’altra, il cui cerchio d’argento recava le parole PRO PETRI SEDE, avvolgendo una croce di S. Pietro « rovesciata ma dritta come un gladio sfoderato per la giustizia ».

Tra l’inverno e la primavera del 1870 la Guardia ebbe ancora l’onore di prestare attivo servizio nel corso memorabile del Grande Concilio Ecumenico. Poi in settembre, 60.000 uomini divisi in tre ali entrarono nell’ultimo lembo del territorio papale ed aprirono le operazioni contro circa 13.000 pontifici. Dopo abile manovra di concentramento a Roma, il Kanzler prepara vasi ad agire per linee interne, ma fu prevenuto da splendita lettera del Pontefice, che volle ridotto al minimo ogni spargimento di sangue, e la difesa ristretta al minimo necessario a far constatare l’atto di forza cui soggiaceva, chiusosi, allora l’esercito in Roma, la mattina del 20, la piazza presidiata da circa 12.976 uomini con 150 bocche da fuoco fisse e 16 da battaglia, in seguito ad onorevole resistenza di circa

(1) Bonetti Antonmaria (1849 –1896) caporale dei Cacciatori Pontifici, giornalista e scittore, professore di letteratra. Tra le altre opere scrive: Il volontario di Pio IX, in cui narra la sua avventura da studente a Bologna fino alla caduta dello Stato Pontificio nel 1870. Fu ferito dai garibaldini a Porta San Pancrazio.

(2) Autore del libro: L'esercito pontificio dal 1860 al 1870: quale era, quanto era, cosa operò. Non sono riuscito a ricostruire una biografia.

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