Il nostro benvenuto a Papa Francesco, il nuovo vescovo di Roma!
Grande è stato l’entusiasmo che, la sera del 13 marzo scorso, ha accolto l’annuncio dell’elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio al soglio di
Pietro. Il primo Papa del continente americano, preso “quasi alla fine
del mondo”, come scherzosamente ha detto salutando i fedeli che
affollavano la piazza San Pietro.
In continuità con i predecessori, già nei suoi primi gesti e nelle sue
prime parole, il pontificato di Papa Francesco, questo è il nome che ha
voluto scegliere, appare carico di una profonda spiritualità, che punta
dritto alle radici più profonde della fede.
Numerosi, tra i tanti fedeli presenti in piazza, i Soci accorsi per vederlo,
ascoltarlo, ricevere la sua prima benedizione.
Prima di impartire la solenne Benedizione Apostolica “Urbi et Orbi”, il
Santo Padre ha chiesto ai presenti di pregare per lui. “In silenzio”, ha
detto, trasformando quel festoso e gioioso contesto in un silenzio quasi
irreale. Un invito che i Soci hanno subito accolto, raccogliendosi in
preghiera, la sera successiva, nella cappella della sede sociale. Preghiera
silenziosa, come quella della piazza la sera precedente. In adorazione,
davanti a Gesù sacramentato, per pregare per il Papa, per testimoniargli
la fedeltà di tutta l’Associazione.
Fedeltà che hanno poi avuto modo di dimostrargli in occasione dei riti
e della Santa Messa di inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma. Un dispiegamento imponente di uomini (come è ampiamente
dimostrato nelle foto delle pagine successive) che, fin dalle prime luci
dell’alba, sono scesi nella piazza per espletare il loro servizio di
distribuzione dei supporti liturgici, di assistenza ai pellegrini, di accompagnamento dei sacerdoti nella distribuzione dell’Eucaristia (il
cosiddetto “servizio degli ombrelli”).
Il primo grande servizio che tanti Soci, e non solo della Sezione
Liturgica, Aspiranti ed Allievi hanno voluto prestare a fianco di Papa
Francesco.
“Pregate per me”, ha chiesto il Santo Padre la sera della sua elezione.
“Pregate per me”, ha ripetuto in tante altre occasioni successive. Un
appello di fronte al quale quei romani “desiderosi di rendere una
particolare testimonianza di vita cristiana, di apostolato e di fedeltà alla Sede Apostolica” non resteranno insensibili. Attraverso la preghiera, ne sono convinti, potranno essergli ancora più vicini, potranno ancora di
più dimostrargli la loro totale fedeltà.
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